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L’impossibile fuga dei polli di Kauai

L’impossibile fuga dei polli di Kauai è il nuovo singolo di Mattia Faes, una leggera metafora esistenziale

Il timbro folk di Mattia Faes si abbatte su Kauai con una storia che ha dell’incredibile: ecco cosa possiamo imparare da una narrazione tragicomica.

Cosa succede quando il desiderio di evasione incontra un’isola lontana e un gruppo di galli intrappolati in un paradiso senza via di fuga? Kauai, il nuovo singolo di Mattia Faes, è un brano che mescola ironia e riflessione esistenziale, ispirato da un periodo di immobilità e dalla voglia di scoprire il mondo attraverso uno schermo. L’idea nasce nel mezzo di una routine grigia e ripetitiva, dal quale l’artista fugge trovando conforto nei vlog di viaggi su YouTube. Tra questi, scopre Kauai, un’isola delle Hawaii colonizzata da polli liberi: animali incapaci di volare, prigionieri di un’isola paradisiaca, simbolo perfetto di un’esistenza sospesa tra desiderio e impossibilità.

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Il ritornello trasforma questa immagine apparentemente comica in una riflessione più profonda: “Le ali ce le ho, ma devo imparare a volare“. Il brano esplora il concetto di libertà interiore e la necessità di lasciar andare le zavorre emotive e mentali che ci appesantiscono. Problemi accumulati nel tempo, ansie irrisolte, paure radicate: tentiamo di ignorarle, di nasconderle sotto il tappeto, ma l’unica via per essere leggeri è affrontarle, sciogliendo quei nodi che non ci permettono di spiccare il volo.
Kauai nasce nell’home studio di Mattia Faes con un arpeggio di chitarra, un modello di liuteria dallo spettro sonoro delicato, che si snoda attraverso accordi enigmatici e tensioni inaspettate. Sul tessuto folk della chitarra si innestano basso e batteria, con quest’ultima che segue una ritmica rarefatta, creando un groove che si distacca dalla linearità convenzionale per disegnare un movimento alternativo quasi fluttuante. Il botta e risposta della voce segue la tecnica del double-tracking, la quale innesca una conversazione tra due voci apparentemente diverse, ma che nell’effettivo è sempre la voce dell’artista. A colorare il tutto, delle brevi frasi di pianoforte e degli accenni di synth che in realtà sono sempre suoni di piano campionati e distorti attraverso vecchi nastri.

L’impossibile fuga dei polli di Kauai


Lasciarsi trasportare da Kauai significa godere del paesaggio paradisiaco delle Hawaii con consapevolezza, immergendosi in una dimensione onirica tra immagini surreali e riflessioni personali. Un viaggio senza biglietto, in cui l’unica destinazione è la leggerezza. Che tu sia un pollo di Kauai o un musicista con la testa tra le nuvole, questa canzone è un invito a provarci e scrollarsi di dosso il peso delle paure. Forse non si riuscirà a volare, ma sarà comunque un bellissimo salto.

Ufficio stampa:

Delta – Ramificazioni Culturali


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