Orfano e Creatore è il nuovo singolo di Kublai
il nuovo progetto di Teo Manzo, che deve il suo nome all’omonimo imperatore, nipote di Gengis Khan. Il brano è un primo assaggio ed estratto di un disco di prossima uscita per l’atipico cantautore
Esce oggi 22 settembre 2020 il nuovo singolo di Kublai, il nuovo progetto di Teo Manzo che deve il suo nome all’omonimo imperatore mongolo del XIII secolo, nipote del più celebre Gengis Khan. L’immagine che il titolo vuole suggerire è dunque quella di un “figlio d’arte”, chiamato a dimostrarsi all’altezza dei suoi predecessori, e qui raccontato attraverso l’amicizia con Marco Polo, che lo ha conosciuto nei suoi viaggi orientali. Due personaggi, Marco e Kublai, nati agli antipodi, ma uniti dalla stessa solitudine. Marco, però, è sempre in viaggio, mentre Kublai vive segregato nei giardini del palazzo imperiale e non conosce le meraviglie del suo regno sterminato. Marco, ogni volta che ritorna nella capitale, gliene racconta una. Così, parafrasando il loro rapporto, l’intero album non è altro che un dialogo tra due amici che passano una serata insieme. L’uno irrequieto e sempre in movimento; l’altro inerte, al punto di preferire, infine, il suicidio.
Kublai prende le mosse dalla collaborazione fra Teo Manzo, autore dei testi e delle musiche, e Filippo Slaviero, che ha curato produzione, registrazione e mixaggio, oltre a essere coautore delle musiche. Le registrazioni sono avvenute a Milano, pressoIl Vicolo Studio dei fratelli Slaviero, Hit Factory Studio di Nicolò Fragile, Adesiva Discografica di Paolo Iafelice. Masterizzato presso La Maestà Mastering da Giovanni Versari.
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«Ho voluto musicare l’amicizia tra Kublai e Marco Polo per comunicare, indirettamente, con un amico in difficoltà. Perché il loro rapporto mi ricordava il nostro. L’orfano e il creatore, l’imperatore, prigioniero nel palazzo, e il viaggiatore, inquieto e visionario. Non so bene chi sia chi, dovrei stabilirlo con questo amico, ma purtroppo non c’è più. È però l’autore della sceneggiatura di questo video, realizzato da Elena Meneghetti, quindi, forse, se un’idea se l’era fatta, la si può trovare qui.»